La Cataratta : Operiamo?
Pubblicato da Leonardo Barbi, Medico Veterinario in Scienze Veterinarie · Mercoledì 06 Mar 2024
Tags: La, Rubrica, di, Ivet, La, Cataratta, Operazione
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In passato abbiamo già parlato della cataratta e di come questa possa compromettere la vista dei nostri animali ma, in questo articolo, vogliamo chiarire una volta e per tutte in cosa consiste l’intervento che ridarà la vista al paziente.
Una volta effettuati gli esami che ci confermano il corretto funzionamento (ERG) e l’integrità (ecografia oculare) della retina, dei quali abbiamo già parlato in precedenza, si può procedere alla chirurgia. Dopo essere entrato nella camera anteriore dell’occhio attraverso una piccola incisione e aver aperto una finestra nel sacco esterno del cristallino il chirurgo dà il via alla facoemulsificazione: tramite un apposito apparecchio il contenuto opaco del cristallino viene prima frammentato con l’ausilio di ultrasuoni e, successivamente, aspirato. L’intero intervento viene eseguito al microscopio operatorio e, salvo imprevisti, si conclude con l’inserimento nel sacco di una lente intraoculare (IOL).
La tecnica chirurgica è, in effetti, la stessa impiegata per gli esseri umani ma, a differenza di questi ultimi, negli animali è necessaria l’anestesia generale, motivo per il quale in caso di cataratte bilaterali si tende ad operare entrambi gli occhi in un’unica seduta.
Diversamente da quello che pensano in molti l’intervento non viene effettuato tramite laser (la facoemulsificazione è la tecnica più usata anche in medicina umana) e, una volta effettuato l’intervento, non è possibile che si riformi la cataratta; possono tuttavia col tempo formarsi delle opacità della capsula originale del cristallino, nella quale è inserita la IOL, che non vanno a compromettere la vista del paziente.
Leonardo Barbi
Medico Veterinario
GPCert Ophthal, Certificatore accreditato ENCI per l’esenzione da oculopatie di provata o presunta origine ereditaria